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Sono tantissime le persone che hanno scelto di avviare un proprio business e che si impegnano ogni giorno per farlo prosperare. Con l’inizio dell’anno nuovo, è naturale interrogarsi su come dargli una svolta e migliorare la situazione. Premettendo sempre l’importanza di studiare le peculiarità del proprio target, punto di partenza senza il quale non si va da nessuna parte, vediamo, nelle prossime righe, alcune azioni che possono fare la differenza.
Abbigliamento brandizzato
L’abbigliamento brandizzato è un canale di grande efficacia da considerare quando si parla di promozione di piccoli business e aziende. Permette di migliorare la Brand Awareness, ma anche di rafforzare la coesione dello staff nei programmi di team building.
Sia quando ne si organizza uno sia quando, invece, si mettono a punto i dettagli di un evento, è il caso di ordinare qualche capo e/o accessorio da donare a chi partecipa. Attenzione: alla base deve esserci, ricordiamo ancora una volta, un focus sul target e sulle peculiarità del brand.
Se quest’ultimo si contraddistingue per un tono di voce all’insegna del lusso e dell’esclusività, la felpa può non essere il capo giusto verso il quale orientarsi. Un altro consiglio utile da tenere presente riguarda l’importanza, nel caso del lavoro sulla Brand Awareness durante gli eventi, di donare anche articoli promozionali utili nella vita pratica di tutti i giorni.
Anche in questo caso c’è davvero l’imbarazzo della scelta. Dalle mug per la colazione fino alle chiavette USB, le alternative non mancano (e neppure i siti che, come Wordans, consentono di sceglierle, personalizzarle e procedere all’acquisto in pochi click).
Podcast
Se c’è un fenomeno che, negli ultimi anni, ha dominato il web, questo è il podcasting. Perché può valere la pena realizzare un podcast legato al proprio business? Per diversi motivi.
Prima di tutto, per via della possibilità di ottimizzare la brand awareness. In secondo luogo, è il caso di ricordare il potenziale riguardante l’aumento dell’autorevolezza su un determinato argomento, che può essere approfondito anche grazie all’aiuto di esperti del settore.
Consulenze SEO
Senza un sito web, quando si ha un business legato all’online è molto difficile ottenere risultati. Ricordiamo, infatti, che molte delle ricerche relative a brand, prodotti e servizi passano dai motori di ricerca. Sono purtroppo ancora tanti gli imprenditori, ideatori e proprietari di business più o meno grandi, che non considerano la SEO (Search Engine Optimization), ossia tutto quell’insieme di pratiche tecniche che consentono a un sito di scalare i motori di ricerca a seguito dell’inserimento di una particolare parola o frase chiave, il tutto senza bisogno di annunci a pagamento.
Se ci si rende conto, quando si digita su Google il nome del proprio prodotto o del proprio servizio, di non comparire nelle prime posizioni, per iniziare al meglio l’anno può rivelarsi utile contattare un esperto a cui commissionare un audit. Si tratta di un’analisi del proprio sito dal punto di vista del posizionamento sui motori di ricerca, con focus su aspetti positivi ed errori da correggere.
Influencer marketing? Sì, grazie!
I numeri dell’influencer marketing continuano a crescere. Per rendersene conto, basta rammentare che, nel 2022, l’81% delle aziende ha attivato campagne con content creator (dati frutto di un’indagine di UPA – Utenti Pubblicità Associati).
Questo mondo va però approcciato con buonsenso. Essenziale, per esempio, è controllare l’andamento dei follower e le loro caratteristiche (crescite repentine e presenza, nell’elenco dei seguaci, di tanti profili senza foto devono far sospettare acquisti, una pratica sconsigliata da sempre).
Nodale, inoltre, è non dimenticare l’efficacia dei nano influencer, creator che possono avere anche “solo” 10000 follower, ma una community estremamente fidelizzata che si fida ciecamente dei loro consigli, che sono spesso all’insegna della genuinità e caratterizzati da un tono di voce autentico e spontaneo.
